Distribuzione geografica
Distribuzione dell’aplogruppo E-M81 in Europa, in Medioriente e in Africa settentrionale

E-M81 si trova con una frequenza media del 45% in Maghreb e in Libia, con picchi oltre il 60% in Tunisia e nel Marocco centrale e meridionale. È molto diffuso tra le genti berbere in tutta l’Africa nordoccidentale, inclusi i Tuareg. Frequenze che superano il 75% sono state registrate tra i Tuareg del Burkina Faso e in Mali.
In Europa è particolarmente diffuso in Portogallo (8%), in Spagna (4%), in Francia (0-6%) e in Italia (0-4%), dove si osservano forti variazioni regionali. M-81 si trova soprattutto nella penisola Iberica occidentale e in particolar modo in Estremadura (15.5%), in Andalusia (13.5%), in Portogallo meridionale (11%), nelle isole Canarie (11%), nella Castiglia nordoccidentale (10%) e in Galizia (10%). La percentuale più alta in Europa si registra tra i Pasiegos (30%, n=101), una comunità isolata che vive sui monti della Cantabria.
Si noti la somiglianza tra la distribuzione di E-M81 e la componente africana ricavata dal progetto Dodecad.
Storia e origini
Oggi, E-M81 è la linea paterna dominante tra gli Africani nordoccidentali, e in particolare tra i Tuareg, tra i Marocchini delle montagne, tra i Tunisini e tra i Libici. Al di fuori dell’Africa settentrionale, M81 è molto più frequente in alcune parti della penisola Iberica che in qualsiasi altro luogo dell’Europa o del Vicino Oriente. Oltre alla stessa mutazione M81, questa clade è definita da altre 150 mutazioni. Il ramo M81 si è separato dal resto di E1b1b durante il termine dell’ultima glaciazione, circa 14.000 anni fa. Sarebbe facile assumere che le genti E-M81 abbiano colonizzato l’Africa nordoccidentale durante il periodo Mesolitico, o durante il Neolitico, per poi diffondersi verso l’Europa meridionale e occidentale con l’ondata di agricoltori neolitici che attraversarono il mare partendo dal Marocco verso la penisola Iberica, e che da qui si siano poi diffuse nel resto dell’Europa occidentale grazie alle popolazioni megalitiche. Eppure, secondo le stime del TMRCA (Ultimo Antenato Comune), tutti i portatori di questo aplogruppo discendono da un antenato comune che visse solo 2.100 anni fa. Ci sarebbe quindi un ritardo di circa 5.000 anni affinché l’ipotesi neolitica possa essere presa in considerazione.
La storia di M81 è particolare perché è un aplogruppo molto giovane e si è diversificato in una moltitudine di sotto cladi in una manciata di secoli. Ha due sotto cladi immediate: A5604 e M183 (note anche come PF2477 o PF2546). A partire da quest’ultima, al momento sono state identificate non meno di otto sotto cladi: A930, A2227, CTS12227, FGC22844, PF2578, PF6794, MZ99 e Z5009. Ciò indica che un singolo uomo potrebbe avere avuto nove figli che hanno poi avuto a loro volta una progenie numerosa. Quel che sorprende ancora di più è che queste sotto cladi non mostrano alcun pattern geografico identificabile.
Se la stima di 2.100 anni è corretta, corrisponderebbe approssimativamente all’epoca in cui i Romani sconfissero i Cartaginesi in quella che è oggi la Tunisia. Questo vorrebbe dire che la linea M81 ha cominciato a espandersi solo ai tempi della Roma classica, per poi diffondersi all’interno dei confini dell’Impero (non solo in Africa settentrionale ma anche nella penisola Iberica, in Francia, in Italia, in Grecia, in Turchia e nel Levante). Rappresenterebbe perciò un’espansione estremamente veloce, e avrebbe avuto bisogno quindi di una linea maschile proveniente da una famiglia economicamente agiata e di grande influenza all’interno della Repubblica Romana o dell’Impero Romano: probabilmente una famiglia di ricchi patrizi o addirittura un imperatore, non necessariamente di ascendenza romana. Il vantaggio offerto da questa ipotesi è che effettivamente M81 si trova solo all’interno dei confini romani ed è distribuito nella maggior parte dell’Impero. Si osserva anche in Galles, una regione nota per essere stata il rifugio delle popolazioni britanniche e romane durante le invasioni Anglosassoni.
È vero però che il TMRCA rappresenta solo una stima e potrebbe oscillare di alcuni secoli. Così questa linea potrebbe in realtà essere emersa qualche centinaia di anni prima durante il periodo Fenicio/Cartaginese. A essere onesti, il pattern di distribuzione e di frequenza di M81 si sovrappone molto meglio all’impero marittimo fenicio, che ha avuto la sua origine nel Levante e si è diffuso lungo le coste dell’Africa settentrionale e nella penisola Iberica, in Sardegna e in Sicilia. In questo scenario, M81 potrebbe rappresentare una linea dei re cartaginesi, o quella di una famiglia aristocratica particolarmente prolifica vissuta sotto la Repubblica cartaginese. Il merito di questa ipotesi è che spiegherebbe perché questa linea oggi sia più diffusa nel Maghreb, soprattutto in Tunisia, che in Italia. I Cartaginesi fondarono città in Spagna, inclusa Carthago Nova (la nuova Cartagine, oggi nota come Cartagena nella Murcia), ma anche in Sardegna e in Sicilia, quelle parti d’Italia dove M81 è più diffuso. Il suo punto debole è che non spiegherebbe come avrebbe fatto a raggiungere luoghi quali la Francia, la Gran Bretagna, la Grecia o la Turchia, così come la Spagna settentrionale.
Qualunque sia lo scenario corretto, è chiaro che M81 abbia beneficiato di un potente effetto del fondatore avvenuto in Maghreb, una regione che all’inizio era dominata da una élite cartaginese, ma che presto divenne una delle aree di residenza preferite della classe dominante romana all’interno dell’Impero (insieme a Spagna, Francia e Grecia). Dunque, entrambe le ipotesi sono plausibili. Una combinazione dei due scenari potrebbe fornire una spiegazione migliore. M81 si sarebbe diffuso prima attraverso l’élite cartaginese, poi, una volta sconfitti dai Romani e annessi all’Impero, i loro discendenti sarebbero stati liberi di emigrare al suo interno dall’Africa settentrionale alla Sicilia, alla Sardegna e alla penisola Iberica, alcuni raggiungendo forse la Francia e la Gran Bretagna. L’M81 originario del Levante potrebbe anche essersi diffuso nel corso dei secoli attraverso il Mediterraneo orientale durante il periodo romano, bizantino e ottomano.
Comunque, che la sua origine risieda tra l’élite di Cartagine o di Roma, le cladi da cui deriva (M310.1 e Z827) avrebbero avuto origine nel Levante e non in Africa nordoccidentale. Z830, una clade sorella di M310.1, è quasi esclusivamente mediorientale. La stessa M310.1 risale al tardo Paleolitico e potrebbe essere arrivata in Italia attraverso la penisola Anatolica e la Grecia in un momento qualsiasi tra il termine dell’ultima glaciazione e l’Età del ferro. Ciò può essere avvenuto grazie agli agricoltori neolitici, alla civiltà minoica o agli Etruschi.
In ogni caso, è molto probabile che altri M81 siano arrivati nella penisola Iberica durante il periodo Moro, quando gli Arabi del Maghreb conquistarono la maggior parte di quelli che oggi sono Spagna e Portogallo, dove rimasero per oltre 700 anni. I Mori conquistarono anche la Sicilia.
E1b1b1b2a (M123)
Distribuzione geografica
Distribuzione dell’aplogruppo E-M123 in Europa, nel Medioriente e in Africa settentrionale

Le frequenze maggiori di E-M123 si osservano in Giordania (31% vicino al Mar Morto), Etiopia (5-20%), Israele e Palestina (10-12% tra i Palestinesi e gli Ebrei), tra i Beduini (8%), in Libano (5%), in Africa settentrionale (3-5%), nella penisola Anatolica (3-6%) e in Europa meridionale, in particolare in Italia (dall’1 all’8%), nella regione spagnola dell’Estremadura (4%) e nelle isole Baleari di Ibiza e Minorca (10% in media).
Sotto cladi
Storia e origini
E-M123 è apparso circa 19.000 anni fa durante l’ultima glaciazione. Il luogo di origine è incerto, ma è probabile fosse nella regione del Mar Rosso da qualche parte tra il Levante meridionale e l’Etiopia. La sua sotto clade principale E-M34 è emersa molto probabilmente proprio nel Levante circa 15.000 anni fa. Non molto tempo dopo, M34 si è separato in due rami: M84 e Z841, i quali è probabile fossero presenti nella Mezzaluna fertile già durante il Neolitico. Al momento non è chiaro se si siano poi espansi oltre il Vicino Oriente proprio in questo periodo, ma potrebbero in effetti aver preso parte all’espansione neolitica che dall’Africa settentrionale ha portato nella penisola Iberica gli aplogruppi T1a e/o R1b-V88. L791 e Z21466 oggi hanno una distribuzione prevalentemente europea e le loro datazioni indicano una diffusione neolitica. La sotto clade PF6759 sembra abbia raggiunto la Sardegna in questo periodo. I discendenti di L791, cioè Y2947 e Y4971, sono apparsi solo intorno al 3.500 a.C. durante il tardo Neolitico o durante il Calcolitico. I rami K257 e Y4970 sono emersi verso il 3.000 a.C. e sono stati ritrovati, tra gli altri posti, in Iran, in Armenia, in Turchia, in Russia, in Grecia, in Italia e in Francia. Potrebbero essere legati all’espansione della cultura Kura-Araxes originaria del Caucaso meridionale, della penisola Anatolica e dell’Iran. Si sarebbe poi diffusa in Grecia e in Italia insieme agli aplogruppi J2a1 e T1a-P77. Anche Y6923 è emerso intorno al 3.500 a.C. per poi estinguersi quasi completamente. Tutti i portatori moderni di questa linea discendono da un antenato comune che visse solo 1.200 anni fa e sono tutti Ebrei ashkenaziti.
Le linee di E-M34 sono andate incontro a un’espansione molto più marcata durante il Calcolitico (Età del rame). CTS1096 si è divisa in tre sotto cladi circa 7.500-7.000 anni fa, in un periodo che corrisponde all’avvento dell’Età del rame dalle parti di quello che oggi è il Kurdistan. Queste linee hanno continuato a espandersi intorno al Medioriente, in Grecia e in Italia durante l’Età del bronzo. Oggi, la clade FGC18412 (conosciuta anche come Y5412) è la variante europea principale di M123. Sempre discendendo tra le varianti di CTS1096, le cladi Y14891 e Z21018 si trovano tipicamente tra le persone di ascendenza ebraica, mentre PF6391 e Z21421 si trovano in Levante (Siria, Libano, Palestina, Giordania) e nella penisola Arabica. F1382 sembra si sia espansa durante l’Età del ferro dal Levante alla penisola Arabica, dove oggi si trova in modo quasi esclusivo.
Diffusione fenicia, greca e romana di E-M34
L’antichità classica ha portato nuove ondate di colonizzazioni attraverso il Mediterraneo. I primi coloni furono i Fenici che vennero dall’odierno Libano e dalla provincia siriana di Tartus. I Fenici possedevano una varietà di linee paterne che riflettono la complessità della storia dell’antico Medioriente. Una di esse era E-M34 (le cladi levantine meglio conosciute sono Y15558 e Z21421), la quale conta per circa il 15% del DNA-Y dei Libanesi moderni ma che con tutta probabilità era più frequente prima che le occupazioni greche, romane, arabe, bizantine, nonché quelle dei Crociati medioevali e degli Ottomani alterassero il pool genetico locale. E-M34 è la varietà mediorientale principale di E1b1b e si pensa sia arrivata con le genti Protosemitiche dalla tarda Età del rame fino alla prima Età del bronzo. I Fenici avrebbero diffuso E-M34 a Cipro, a Malta, in Sicilia, in Sardegna, a Ibiza e nel sud della Spagna.
Gli antichi Greci hanno contribuito alla redistribuzione di E-M34 (e di E-V13) in luoghi come Cipro, la Sicilia, l’Italia meridionale, la Liguria, la Provenza, la Spagna orientale e in pratica in tutte le parti del mondo dell’antichità classica greca. La conquista del Medioriente da parte di Alessandro avrebbe portato linee maschili greche ancora più lontano, forse fino in Afghanistan e in Pakistan, seppur solo in tracce. I Greci mantennero il controllo del Medioriente fino alla conquista romana per poi recuperare la loro influenza sulla regione durante il periodo bizantino. È probabile che la maggior parte di E-V13 in Medioriente sia quindi di origine Greca.
Gli Etruschi, che potrebbero essere arrivati dalla penisola Anatolica occidentale, potrebbero avere portato E-M34 in Italia centrale dove sarebbe poi stato assimilato dai Romani. Le migrazioni all’interno dell’Impero Romano probabilmente giocarono un ruolo, seppur minore, nella redistribuzione di E1b1b in Europa. L’impatto genetico più importante dei Romani/Italiani al di fuori dell’Italia sembra essere stato in Gallia (l’odierna Francia, il Belgio, la Germania meridionale e la Svizzera), probabilmente perché questa era la regione più prossima all’Italia quando si utilizzava l’ottima rete stradale romana (in realtà ereditata da Galli stessi).
Individui famosi
Ramo E-V13
Giuseppe Garibaldi (1807-1882), il generale, politico e nazionalista che ebbe un ruolo fondamentale nella storia d’Italia, secondo i risultati dell’analisi del DNA-Y ottenuto da un altro Garibaldi proveniente dalla sua stessa provincia di origine in Liguria probabilmente apparteneva all’aplogruppo E-V13.
I fratelli Wright, gli inventori del primo aeroplano funzionante, appartenevano all’aplogruppo E-V13. Si pensa discendessero da Robert Wright di Brook Hall, nell’Essex (Inghilterra), che ha permesso al Wright Surname DNA Project di isolare la loro linea paterna.
Secondo l’analisi del a class="o" "rel=noopener" href="//www.eupedia.com/forum/threads/33597-Larry-Page-may-belong-to-Y-haplogroup-E-V13?highlight=larry+page" target="_blank">DNA di un suo parente<:a>, il co-fondatore di Google Larry Page (nato nel 1973) apparterrebbe all’aplogruppo E-V13. Nel novembre 2016 era la dodicesima persona più ricca del mondo.
Ramo E-M34
Il Harvey Y-DNA Genetic Project è riuscito a tracciare l’ascendenza e a identificare l’aplogruppo-Y di William Harvey (1578 -1657), la prima persona ad aver descritto completamente e nel dettaglio la circolazione sistemica e le proprietà del sangue pompato dal cuore nel resto del corpo. Apparteneva alla sotto clade E-M34.
Gérard Lucotte et al. (2012) ha recuperato il DNA di Napoleone Bonaparte dai suoi follicoli piliferi della barba e ha comparato il suo DNA-Y a quello dei suoi discendenti moderni, Charles Napoléon. Ha così stabilito che entrambi gli uomini appartenevano all’aplogruppo E-M34, una sotto clade che si crede abbia raggiunto l’Europa mediterranea partendo dal Levante durante il Neolitico. Napoleone I era stato precedentemente identificato dal team di Lucotte come membro dell’aplogruppo di mtDNA H.
Il noto fisico teorico Albert Einstein si presume sia appartenuto all’aplogruppo-Y E-Z830, ameno sulla base dei risultati ottenuti dai discendenti patrilineari di Naphtali Hirsch Einstein, il bisnonno di Einstein. Circa il 20% degli ebrei ASHKENAZ appartengono all’aplogruppo E1b1b.
Steven Pinker è uno psicologo sperimentale canadese, uno scienziato cognitivista, un linguista e un popolare autore di scienza divulgativa. È un Johnstone Family Professor del Dipartimento di Psicologia della Università di Harvard ed è conosciuto per il suo sostegno alla psicologia evoluzionistica e alle teorie della mente computazionali.
L’attore e produttore americano Nicolas Cage (nato nel 1964) è stato identificato come membro dell’aplogruppo E1b1b-M84. Il suo vero nome è Nicolas Kim Coppola, e il suo bisnonno paterno è emigrato negli USA da un paese dell’Italia meridionale chiamato Bernalda, in Basilicata. È il nipote dello sceneggiatore, regista e produttore Francis Ford Coppola, on cui condivide lo stesso aplogruppo.
Ramo E-M81
Il calciatore francese di origini algerine Zinedine Zidane (nato nel 1972) è membro dell’aplogruppo E1b1b (M81). Questo secondo un test genetico effettuato sul fratello. Zidane è stato nominato miglior calciatore europeo degli ultimi 50 anni dall’UEFA Golden Jubilee Poll.
Ramo di E1b1b non definito
Il grande pittore barocco italiano Caravaggio (1575-1610) è stato riesumato per accertare le cause della sua morte misteriosa avvenuta all’età di 38 anni. Il suo DNA è stato comparato a quello di persone viventi con lo stesso cognome. Lo studio ha rivelato che apparteneva all’aplogruppo E1b1b.
Ronny Decorte, un genetista dell’Università Cattolica di Leuven in Belgio, ha analizzato i parenti di Adolf Hitler e ha determinato che il Führer apparteneva all’aplogruppo E1b1b. Ironicamente, si crede che questo aplogruppo sia all’origine delle lingue afroasiatiche, tra le quali sono incluse le genti e le lingue semitiche che Hitler disprezzava così tanto.
Sir David Attenborough (nato nel 1926), un presentatore della BBC e naturalista Inglese ha spiegato in Tree of Life ome gli Attenborough appartengano all’aplogruppo E1b1b. Nel 2002 è stato nominato tra i 100 Britannici più grandi in seguito a una votazione che ha coinvolto tutto il Regno Unito. Suo fratello è il produttore, regista e attore Richard Attenborough (nato nel 1923 e visibile nell’immagine), il quale nel 1983 ha vinto due Academy Awards per Gandhi.
Altri membri famosi dell’aplogruppo E1b1b
- Tom Conti (sotto clade E-M34): è un attore scozzese, regista teatrale e scrittore di origini italiane. Nel 1979 ha vinto un Tony Award come Miglior attore drammatico per la sua performance in “Whose Life Is It Anyway?”. Il suo aplogruppo è stato identificato essere E-M34 da BritainsDNA.
- George Stroumboulopoulos : è una personalità televisiva e radiofonia canadese. È meglio conosciuto per essere stato un VJ del canale canadese di musica MuchMusic e per essere stato il presentatore del talk show della CBC George Stroumboulopoulos Tonight (prima noto come The Hour) dal 2005 al 2014.